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IL PADRE EVOLUTIVO

Il padre evolutivo è testimone di coraggio e del desiderio della vita.


È il padre che accompagna nelle scoperte, che recupera i figli quando cadono, che li rimette in piedi.


Il suo compito autentico sta nel mettersi accanto: «Non ti impedisco di fare da solo, di metterti alla prova, di rischiare per testare le tue potenzialità, e nei tuoi tentativi ti sto vicino, sono dalla tua parte, ti mostro che fallire è umano e possibile, ma che è anche altrettanto possibile provare a farcela


Spesso i padri di oggi faticano ad accettare un ruolo di contenimento, di argine, che chiaramente provoca conflitti con i figli; vogliono essere amici. Ma se non si mantiene una giusta distanza dai figli, che non è affettiva ma educativa, non si riesce a consegnare un’eredità, a donare il segreto prezioso del vivere, a sostenere quell’elemento conflittuale che permette ai figli di tirar fuori tutte le loro risorse e di farcela.


Occorre un padre che sappia comunicare che la regola non è un impedimento, ma la definizione dello spazio in cui potersi muovere liberamente.


Per questo è importante che, soprattutto durante la preadolescenza e l’adolescenza, se fino a quel momento il “front office educativo” era sostanzialmente affidato alla madre, il padre sia sempre più legittimato e coinvolto. «Ne parlo con tuo padre» non è più una minaccia punitiva, ma dimostra coesione e che è avvenuto un passaggio del testimone.


Se il padre non sa donare al figlio il proprio tramonto si va incontro al disastro. I padri devono fare spazio alla vita dei figli. La parabola del figliol prodigo ci mostra un padre che sa tramontare, che sa lasciare andare il figlio e sa farlo tornare. Il figlio giusto è quello che sa essere erede: l’eredità non è fedeltà al passato, ma fare esperienza del mondo, del viaggio, diventare un figlio nuovo, giustamente eretico.



Emanuela Boileau - Pedagogista e Formatrice

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