Il bambino disgrafico ha notevolmente compromesse le capacità di percezione e ritenzione visiva, le funzioni motorie implicate nei processi di riproduzione grafica, le abilità di organizzazione e integrazione spazio-temporale.
Connessa con la DISGRAFIA c’è anche un non corretto sviluppo delle abilità grosso-motorie, fino-motorie e prassiche.
Un’ipotesi diagnostica di disturbo della scrittura parte da un colloquio clinico/amnestico che verifichi anche la presenza di indici relativi alla dislessia evolutiva.
Nell’osservazione diretta dei quaderni si possono riscontrare errori con parole convenzionali, errori fonologici, lessicali. La diagnosi può formulare un’ipotesi di disortografia, oppure di un ritardo generalizzato o di una disortografia in comorbidità con altre DSA.
Il bambino disgrafico necessita di un intervento specialistico poiché il solo recupero effettuato in ambito scolastico spesso può non essere sufficiente.
Emanuela Boileau - Pedagogista